Archivio della categoria: Parola all’azienda

“EARTH FRIENDLY” il nuovo progetto firmato Alama Professional

Alama Professional trasforma il rituale di cura e bellezza del capello in un gesto di rispetto verso il pianeta.

Il brand, di proprietà dell’azienda Veneta Beauty Application – parte del gruppo AGF88 Holding – che si è già contraddistinto nel 2018 con il lancio di Carbon, rituale detox con carbone, arnica montana e oli essenziali, riconferma nel 2019 la propria intenzione di scegliere ingredienti naturali, in percentuale attiva, per i suoi trattamenti speciali. A marzo 2019, in occasione di Cosmoprof, la società Beauty Application ha infatti presentato Biocean, linea che  vanta formulazioni che contengono più del 95% di ingredienti di origine naturale e per l’85% biodegradabili. Da  settembre 2019 il gruppo sceglie di concretizzare  ulteriormente l’attenzione verso il pianeta e la sostenibilità con il progetto Earth Friendly.

“Vogliamo rappresentare il Made in Italy del nostro settore offrendo prodotti di altissima qualità e dal design caratterizzante per offrire al nostro cliente cosmetici dalle massime performance che non si limitino ad un risultato sicuro ed affidabile, ma che ci caratterizzino sempre più come Earth Friendly” afferma Federico Pegorin, Amministratore Delegato di AGF88 Holding. Continua a leggere

Dalle erbe il rimedio per capelli grassi

A volte il capello produce un’eccessiva quantità di sebo, sostanza che viene prodotta dalla ghiandole sebacee che lo espellono tramite i bulbi piliferi fino al cuoio capelluto. Di base il sebo svolge un’importante funzione per la salute della chioma: protegge il cuoio capelluto e la pelle dagli agenti esterni, favorisce l’idratazione e impermeabilizzazione del capello. Tuttavia, se la produzione è eccessiva e supera la quantità necessaria, genera uno squilibrio del cuoio capelluto e rende i capelli unti e sporchi. Le cause scatenanti dei capelli grassi più comuni sono: eccessiva sudorazione e stress. Sintomi tipici del periodo estivo. Il rimedio per contrastare il problema è affidarsi a prodotti giusti e specifici come lo Shampoo Regolatore Ortica & Mirto de L’Istituto Erboristico L’Angelica.

Grazie alla presenza delle piccole bacche di mirto – dotate di un enorme quantitativo di sostanze antiossidanti – aiuta a mantenere i capelli sani dando loro tonicità e vitalità. Inoltre, alle aromatiche bacche si aggiungono le proprietà dell’ortica: una pianta con composti policiclici dall’azione antisebo e astringente. Il mix degli estratti di questi ingredienti naturali risulta particolarmente efficace nella cura del capello e della cute grassa assicurando un’azione stimolante e purificante. Con lo Shampoo Ortica & Mirto si potrà ottenere nuovamente una chioma forte, brillante e vitale. Le formule sono ricche di estratti erboristici mediterranei, sono prive di parabeni, paraffina, silicone e OGM.

LA DETERGENZA CASA SECONDO DECO INDUSTRIE

L’azienda, proprietaria del marchio Scala, persegue lo sviluppo delle proprie potenzialità produttive e di innovazione e la propagazione di qualità e sostenibilità

Innovazione di prodotto, ascolto, comunicazione. Sono queste le tre parole d’ordine di Deco Industrie, realtà nata nel 1951 nel settore dei detersivi, al quale si è affiancato quello alimentare, nel 1995. Un’azienda che è cresciuta diversificandosi e che nel 2003 ha acquisito Scala, storico marchio della detergenza italiana. La produzione è caratterizzata dall’utilizzo di materie prime accuratamente selezionate, criteri di biodegradabilità, sicurezza e sostenibilità. Ogni giorno sono condotti controlli qualità sulle materie prime al ricevimento, controlli durante il processo di produzione e analisi finali sui detergenti. L’azienda si occupa anche di MDD (private label) e conto terzi industriali; anche in questo caso, Deco Industrie offre prodotti di qualità e servizio secondo le tendenze di mercato e analisi dei bisogni dei consumatori, traendo anche esperienza reciproca.

TECNOLOGIA DALL’ANIMA ‘GREEN’ L’innovazione, in Deco Industrie è strettamente legata al concetto di sostenibilità, come rivela la brand manager Silvia Casadio: “Lo spirito ecologico è parte integrante del DNA dell’azienda. Molte linee di prodotto di Scala sono realizzate con flaconi in plastica riciclata post consumo, cioè provenienti da plastica conferita nelle campane della raccolta differenziata. I flaconi, inoltre, sono stati abbinati a una soluzione che elimina il cartone come imballo da trasporto, optando invece per un sottile film flessibile termo retratto, secondo un sistema unico in Italia, brevettato. Questo consente di produrre meno rifiuti risparmiando tempo e denaro per lo smaltimento oltre a ridurre i danni al patrimonio forestale”.

GRANDE ATTENZIONE ANCHE VERSO IL CONSUMATORE Un’azienda moderna e dalla grande anima verde che, nella progettazione, realizzazione e confezionamento di detersivi a uso domestico, non perde mai di vista il proprio target di riferimento. “Ogni giorno – sono le parole dell’intervistata – Deco si confronta in maniera diretta con le esigenze della grande distribuzione e con gli standard di qualità dei grandi marchi nazionali. Per Deco, però, questo non basta.  Siamo convinti, infatti, che l’ascolto del consumatore sia tra le chiavi per il miglioramento continuo. Manteniamo con i consumatori un rapporto costante nel tempo, indaghiamo i loro bisogni attraverso sondaggi, valutazioni di apprezzamento e panel test in uso domestico, per dare vita a prodotti sempre più innovativi”.

STRATEGIE CHE FANNO LA DIFFERENZA La capacità di ascolto, è forte tanto quella di comunicare. “Marketing e comunicazione – afferma Silvia Casadio – sono elementi che fortemente influiscono sul successo di un prodotto di qualità. È necessario quindi, mettere in atto una serie di azioni e per ‘colpire’ il consumatore e lo shopper all’interno del quale si trovano i nostri prodotti. Nell’ambito della comunicazione, è importantissimo compiere un ottimo lavoro sul punto vendita, ma non solo; bisogna raggiungere anche l’utenza più dinamica, quella cioè che utilizza abitualmente il web. A questo scopo, grande rilevanza è data al nostro sito dedicato ai detersivi Scala”.

LE NUOVE LINEE PIATTI SCALA

Per quanto riguarda Scala, la quota di mercato più alta è quella relativa al segmento dei detersivi piatti a mano. Per completare l’offerta sono state lanciate di recente le nuove linee Piatti Scala Gel Ultra – Limone e Zenzero e Melograno e Basilico – con dispenser ed Ecoricarica da 2 L. “Il mercato – spiega la brand manager – è profondamente mutato, si è riqualificato con nuovi prodotti, che offrono un importante servizio. Il dispenser ottimizza il dosaggio, è pratico e consente il riutilizzo del flacone; grande praticità anche per l’eco ricarica, che consente inoltre al consumatore di avere una scorta di prodotto in casa, consentendogli anche la riduzione della massa dei rifiuti”.

PARTNER IDEALE PER IL SUCCESSO

Curando il prodotto dalla formulazione al packaging, Euro Cosmetic offre soluzioni innovative, di grande qualità. Intervista alla Dott.ssa Daniela Maffoni, Amministratore Delegato dell’azienda.

 

 Igiene orale, Cura della Pelle, Deodorazione Personale, Pulizia del Corpo, Cura dei Capelli e Profumeria alcoolica sono i segmenti di mercato nei quali Euro Cosmetic, negli anni, si è affermata tra i leader per quanto riguarda la produzione cosmetica conto terzi. Con sede a Trenzano, Brescia, l’azienda possiede uno degli stabilimenti produttivi più moderni e tecnologicamente avanzati in Italia, un Made in Italy che le consente di superare tutte le verifiche ispettive sia da parte di Enti certificatori sia da parte dei clienti. Dalla viva voce di Daniela maffoni, Amministratore Delegato dell’azienda, scopriamo i punti di forza di Euro Cosmetic.

Quali sono i tratti distintivi dell’azienda?

La nostra filosofia si basa sull’attenzione al cliente, con cui instauriamo relazioni di fiducia e professionalità. Circa lo sviluppo e la produzione dei prodotti i concetti guida del nostro operato sono personalizzazione, flessibilità e approccio propositivo per soluzioni su misura ed esclusive.

Cosa rende Euro Cosmetic un partner importante per le aziende cosmetiche?

La multidisciplinarietà dei nostri reparti e dei nostri collaboratori che operano in sinergia. Il reparto Commerciale, la Direzione Tecnica, il laboratorio di Ricerca e Sviluppo insieme al reparto Marketing, elaborano proposte e assolvono a qualsiasi tipo di richiesta. Inoltre, i reparti di approvvigionamento Materie prime e Packaging, allineati con il reparto di Pianificazione e Produzione, consentono la fase di start up di un progetto, monitorando caratteristiche tecniche, funzionali e garantendo il rispetto delle tempistiche concordate.

Quali sono i driver di sviluppo in azienda?

Da un lato, l’impegno per il raggiungimento dei più elevati standard qualitativi e competitivi, dall’altro l’investimento costante nella specializzazione tecnica. Il continuo miglioramento dei nostri standard e il raggiungimento di certificazioni conseguite negli anni, la UNI EN ISO 22716 GMP Good Manifacturing Practices e la UNI EN ISO 9001. Inoltre la conformità ai requisiti per la produzione di Presidi medico-chirurgici e la conformità ai requisiti concordati con i Clienti nei Capitolati Tecnici e negli Accordi Qualità. L’orientamento di Euro Cosmetic è quello di gestire la domanda di mercato ed essere pronti all’uscita per le campagne vendite prima che questa richiesta sia già superata.

Quanto è importante il comparto ricerca e sviluppo in Euro Cosmetic?

È il motore che rinnova costantemente lo sviluppo e la competitività aziendale. Il team di lavoro è composto da un gruppo di ricercatori e formulatori specializzati in chimica cosmetologica. Il team fa capo a una Direzione Tecnica e include figure specializzate in microbiologia, controllo qualità chimico fisica, packaging e confezionamento.

Quale strategia adottate per lo sviluppo e la produzione di prodotti di qualità?

Per lo sviluppo e l’industrializzazione delle formule, abbiamo un duplice approccio con i clienti; se possiedono già formule loro, si appoggiano al nostro team per la fase di industrializzazione sugli impianti avvalendosi delle nostra esperienza e collaborazione. Per progetti che vengono strutturati insieme ai clienti, mettiamo a diposizione un mix di competenze: scientifico e di orientamento del mercato, per un servizio a 360 gradi e un’offerta che è caratterizzata anche da un ottimo rapporto qualità/prezzo.

Oltre i grandi scenari della Distribuzione

Il Point-of-Purchase Advertising Institute, nato negli Stati Uniti e presente in Italia dal ’95 e oggi con la nuova denominazione Retail Institute Italy, aiuta le catene retail a relazionarsi in modo efficace con i consumatori

 

L’Associazione internazionale Popai, senza fini di lucro, che opera nel nostro Paese dal 1995 e da dicembre 2016 ha assunto la nuova denominazione Retail Institute Italia, raccoglie in Italia, 240 associati, tra le grandi brand, le catene di distribuzione, le agenzie di promozione, il real estate e ha lo scopo di promuovere la cultura del Punto di Vendita nella sua globalità, al fine di valorizzarne l’importanza all’interno del marketing-mix.

Attraverso le parole del suo presidente, Daniele Tirelli, cerchiamo di capire quali sono le sfide che la Distribuzione moderna deve affrontare e come ci si può muovere fra il Trade marketing e il Marketing at Retail.

Cosa significa oggi promuovere la cultura del punto vendita nella sua globalità?

La cultura del punto di vendita riassume in sé molti altri aspetti culturali. In primo luogo, la deduzione che il libero mercato e dunque il commercio sono la chiave per trasferire a un numero sempre più ampio di individui i benefici del progresso tecnologico ed economico. In secondo luogo, la consapevolezza che la progressiva, crescente differenziazione dell’offerta sollecita una sequenza ininterrotta di “esperienze” che si attuano in casa, ma soprattutto nei luoghi preposti alla vendita. In terzo luogo, la comprensione della natura profondamente simbolica di ciò che viene venduto. La suggestione che esercita un prodotto nel momento dell’acquisto è l’apice di una soddisfazione che decade successivamente, lasciando spazio al riacquisto. Dunque il disegno dello store deve essere funzionale soprattutto alla creazione di uno spazio “suggestivo”.

Dal suo punto di vista privilegiato, come vede l’evoluzione del mondo Retail in Italia?

Per le ragioni menzionate e per la debolezza con cui sono state storicamente poste in atto, il Retail Italiano soffre di una notevole inerzia. Tuttavia il 2016 sembra essere un anno in cui, forse per l’effetto Expo, sono stati notati interessanti segnali di innovazione. Dopo la “colonizzazione” del territorio da parte delle più grandi catene internazionali (GAP, ZARA, H&M, LUSH, HOLLISTER,…) assistiamo ad ulteriori ondate di diffusione di tutti formati nei vari settori. Quindi prevedo che le abitudini di acquisto delle classi medie Italiane subiranno delle rapide trasformazioni in ogni direzione: alimentari, cura di sé, informative, ricreative, … ecc. armonizzandole all’ambito più vasto dell’Europa e dell’Occidente. In questo senso lo scambio sarà biunivoco. Lo store design Italiano ha lasciato un’impronta internazionale nel settore del lusso, dell’arredamento; parallelamente sta acquisendo know-how nel mass-market.

Quali differenze ci sono in rapporto alle realtà internazionali?

Allargando il concetto precedente si può dire che i nostri centri commerciali più recenti si differenziano da quelli esteri probabilmente per dimensioni o per collocazioni urbanistica ma, ormai, assai poco per quanto riguarda la composizione dei tenants nel settore dell’abbigliamento, della telefonia, dell’accessoristica, della profumeria. Ciò che appare più in ritardo è la presenza dei vari “category killer” ad ampia diffusione territoriale. E questo anche nel campo dell’igiene e bellezza e del toiletry. A questo proposito non si dimentichi una profonda differenza rispetto al passato: oggi esiste il più aggressivo dei category killer, ovvero Amazon, che in particolare nel settore della cosmetica e dei prodotti di bellezza potrebbe far male anche a scadenza ravvicinata.

Quali sono i servizi che Retail Institute Italia fornisce ai suoi Associati?

Essendo un’associazione senza fini di lucro, forniamo una serie di servizi generalizzati: rassegna stampa, seminari, conferenze, master, ecc. vale a dire strumenti per la crescita professionale collettiva e personale. Queste iniziative sono articolate in funzione dei diversi livelli di responsabilità in azienda: dai general manager, ai giovani entranti. Nel caso di specifiche richieste da parte di singole aziende associate, organizziamo formazione in azienda e viaggi di studio. Ovviamente, tutto il ricavato viene riversato nello sviluppo dell’associazione.

Quale è il supporto formativo che mettete a disposizione delle imprese?

Abbiamo una vasta rete di formatori Italiani e stranieri, sia accademici, sia inseriti nelle varie professionalità. La nostra associazione si pregia di essersi sempre mossa sulla “frontiera” dello stato dell’arte. Per primi abbiamo parlato di Shop-entainment, di Green Retail, di Digital Signage, di Multichannel, di Grocerant, ecc.  Tendiamo sempre di più ad offrire una formazione verticale di approfondimento su specifiche tematiche professionali, oltre ai grandi scenari della distribuzione.

Sul tema del marketing nel mercato Retail si scrivono ogni giorno molte cose ma quale può essere, oggi, la strategia marketing più sinergica ai cambiamenti epocali che stanno avvenendo nei consumatori e nei punti di vendita?

La prima distinzione è quella tra Trade Marketing e Marketing-At-Retail. Il primo consiste in una serie di tecniche destrutturate per vendere meglio al cliente preliminare dell’industria: il trade. Il secondo, al contrario, consiste nel vendere meglio al consumatore finale il proprio prodotto attraverso la piena, efficiente ed efficace utilizzazione dei molteplici canali di vendita (tra cui quelli monobrands).  Dunque la scelta coerente di una strategia di vendita al consumatore finale implica differenti approcci: se per esempio il prodotto è seriale, industriale, identico nello spazio-tempo, massificato, allora il prezzo è la variabile da enfatizzare in logica di de-marketing. Se il prodotto ha caratteristiche di unicità, di alto contenuto estetico ed emozionale, allora deve accadere il contrario e le modalità di presentazione tornano a essere basilari.

Ci sono strumenti ad hoc che la sua associazione mette al servizio di comparti merceologici specifici trattati all’interno dei punti vendita come i segmenti della Personal e dell’Home Care?

Naturalmente sì. Si parte dai grandi raffronti internazionali di formati ed esposizioni e si giunge a quelle che devono essere le tecniche di comunicazione in store con l’applicazione intelligente di tutte le tecnologie innovative che vengono proposte mediandole con gli indispensabili contenuti di servizio che il pdv deve fornire. L’analisi dei canali che si moltiplicano in questo settore con tutte le loro specialità è campo oltremodo interessante per la dinamicità e la complessità che lo caratterizza: profumerie, supermarket, specialisti, farmacie, online, ecc. è un mondo affascinante.

Ogni anno l’Associazione organizza e promuove un premio: quale è lo scopo di questo evento?

Esiste un’arte “minore” (in quanto non ben conosciuta) che si esercita nella predisposizione dei display, delle vetrine e dei luoghi di vendita. Essa si intreccia con il gusto che alimenta la cultura e l’estetica popolare. Esistono pertanto delle eccellenze che sanno coniugare eleganza, divertimento, creatività con la funzionalità e il rispetto dei vincoli economici della riproduzione in decine, centinaia e migliaia di copie del prototipo. Dunque il tutto giustifica un premio, serio; serio nel senso che diamo pochi riconoscimenti attraverso una giuria di “clienti-utilizzatori” e non i soliti guru-tuttologi del nostro ambiente.

Perché un’impresa della Distribuzione Moderna dovrebbe aderire a Retail Institute Italia?

Perché è l’associazione trasversale che consente ai professional dei vari settori di conoscere quel che accade nei mondi “paralleli” al proprio. Perché i momenti associativi non sono mai al di sotto di uno standard apprezzato e ben conosciuto. Perché con un piccolo investimento si può usufruire degli investimenti fatti da altri nel passato e nel presente in un’ottica positiva di cooperazione libera e spontanea.

 

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Chi è Daniele Tirelli

Daniele Tirelli, Presidente di Retail Institute Italia, si è laureato in Fisica e poi in Scienze Economiche e Sociali conseguendo, successivamente, il Ph.D. in Economia. Dopo gli studi presso varie Università europee, ha lavorato come economista presso la società di previsioni econometriche Prometeia e poi come dirigente in IRI Infoscan e ACNielsen. Tiene corsi avanzati presso l’Università IULM – Facoltà di Comunicazione, relazioni pubbliche e pubblicità – e presso l’Università Statale di Milano. Ha insegnato Economia e statistica presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Collabora con numerose testate specializzate. Tra i suoi libri: “Il cronodizionario dei consumi”, Compositori, 2002; “Dentro i consumi”, Agra, 2007; “Pensato & Mangiato: il cibo nell’immaginario degli Italiani”, Agra, 2006; “Digital Signage”, FrancoAngeli, 2009; “Retail Experience in Usa. Dove vendere è un’arte”, Franco Angeli 2013

 

Retail Institute Italia

Corso Europa 5
20122 MILANO
tel. 02 76016405

www.retailinstitute.it

 

Pasta del Capitano cambia le prospettive del mercato

prodotti_bisInnovare un segmento di mercato che sembra statico? Tutto è possibile grazie all’impegno e alla ricerca di aziende come Farmaceutici Dottor Ciccarelli, un’impresa tutta italiana che ha deciso di rivoluzionare il mondo del sorriso con una gamma completamente nuova di dentifrici a marchio Pasta del Capitano. Continua a leggere

Digitale contro fisico? I dati sui canali distributivi dell’Osservatorio Non Food 2016

osservatorio_fotoWeb contro i supermercati? Internet batte i punti di vendita? Il digitale soppianterà il fisico? A quanto sembra pare proprio di no poiché la parola d’ordine per il futuro è una sana convivenza fra canale fisico e digitale. E’ questo ciò che emerge dall’Osservatorio Non Food 2016, di GS1 Italy, illustrato da Marco Cuppini, research and communication director GS1 Italy e responsabile dell’Osservatorio stesso che ha reso noti i dati del monitoraggio 2015 sui beni alimentari, realizzato in collaborazione con Trade Lab. Secondo l’analisi dell’Associazione che riunisce 35mila imprese di beni di consumo, l’anno scorso, finalmente, questi consumi sono cresciuti dell’1,4%  con un valore di 101 miliardi di euro (secondo l’Istat questo mercato valeva, nel 2015, 149,4 miliardi di euro, in crescita del +1,6%). L’andamento positivo ha riguardato quasi tutti i comparti e i prodotti di profumeria hanno registrato un +3,6%.

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